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I Finalesi: il castello

I Finalesi: il castello

€ 52,00Prezzo
  • Modellato e colorato a mano
  • 100% prodotto locale
  • Pezzo unico
  • Informazioni

    Piatto in ceramica diametro 23 cm, modellato a mano e cotto nel forno presso il nostro laboratorio.  È un pezzo unico, nel caso fosse esaurito è disponibile su prenotazione. Uso ornamentale.

  • Dove trovarlo

    È in vendita presso la Bottega Manigolde a Finale. Per spedizioni contattaci!

  • storia delle mappe

    Il Castello.
    La Rocca Grande sorse come fortilizio nel XIII secolo; l’elemento più antico era il mastio alto ben 35 metri. Venne riedificata a partire dal 1425 , per opera dell’architetto Giovanni da Siena, sotto il marchese Niccolò III d’Este per adattarla a residenza per gli Estensi che vi
    soggiornavano saltuariamente.

    Era completamente intonacata di bianco e affrescata
    all’interno ma anche sui muri esterni: tracce di colore verde,rosso e giallo sono ancora visibili al di sotto di alcuni merli,insieme all’intonaco.
    Il corpo quadrangolare era protetto da Mastio e torri; il primo e la torre a nord-est (direzionati verso Ferrara) erano ornati con le aquile estensi, a sottolineare il dominio della casata.

    Sotto il Mastio correva il fiume Panaro che alimentava anche il fossato sugli altri tre lati:l’acqua proteggeva il cortile interno a triplice loggiato.
    Fu sede del presidio militare,del Podestà e poi del Governatore,oltre che alloggio di personaggi importanti che transitavano a Finale. Ebbe un primo restauro a fine ‘500,inizio ‘600.Col passare del tempo però il castello cade in rovina:lo scorrere del tempo, il Panaro
    con le sue continue piene e inondazioni ma specialmente il transito di truppe di diversi eserciti (tedesco,spagnolo,francese) lo deteriorarono.
    Nel ‘700 il castello è abbandonato a se stesso:diventerà un magazzino.
    Le sue sorti si risollevarono solo nel 1982 quando venne dichiarato monumento nazionale e cominciarono restauri veri e propri.Dopo l’interramento del Panaro (fine 1800) si pose il problema della acque stagnanti del fossato che venne tombato e l’acqua rimossa
    meccanicamente.

    Fino al 1949 ospitava il carcere mandamentale.
    Dopo la seconda guerra mondiale, quando le sue segrete offrirono riparo alla popolazione durante i bombardamenti, fu utilizzato per eventi culturali e dagli anni 90 del ‘900 ospita il museo civico che conserva l’aquila estense che troneggiava sul Mastio.
    E’ inagibile dal terremoto del 2012 che ha provocato il crollo del Mastio.

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